La Psicologia dell’emergenza rappresenta l’insieme dei diversi contributi della Psicologia (Psicologia clinica, Psicologia sociale, Psicologia della comunicazione, Psicologia ambientale, Psicologia dello sviluppo), ed applica le conoscenze psicologiche in situazioni fortemente stressanti che mettono in pericolo all’improvviso e in modo urgente la vita quotidiana dell’individuo e della Comunità, come per esempio calamità naturali (terremoti, alluvioni, ecc.) disastri tecnologici (incidenti industriali chimici e nucleari, ecc.), sanitari (come epidemie o pandemie, etc.), sociali (come attacchi terroristici, sommosse, migrazioni forzate con forte presenza di rifugiati, ecc.) o gravi incidenti stradali o sul lavoro, ecc.
Di fatto la Psicologia dell’emergenza si occupa sia delle persone direttamente coinvolte negli eventi critici (vittime primarie) sia dei loro familiari e amici e delle persone che sono state testimoni dello stesso evento (vittime secondarie) sia dei soccorritori (vittime terziarie) e della comunità ove gli eventi critici si sono verificati. Si occupa altresì di previsione e prevenzione dei rischi e di programmazione e gestione dei soccorsi.
La Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza Social Support Federazione (SIPEM SOS Federazione) è un’associazione senza scopo di lucro, iscritta ai registri del volontariato di Protezione Civile che opera in situazione di micro e maxi emergenze sul territorio italiano per la prevenzione e la cura delle vittime e i soccorritori a rischio di patologie psicologiche legate al trauma.
Io sono socia e membro consigliere del Direttivo della SIPEM SOS-sezione Marche. Recentemente tale associazione, con i suoi membri, compresa io, siamo stati operativi sia nel terremoto del 24 Agosto a Pescara del Tronto e Arquata del Tronto, sia nel secondo grande sisma del 30 Ottobre a Camerino. Da li poi la SIPEM-SOS-Marche, in coordinazione con la Protezione civile ha dato il proprio contributo nell’attivazione di centri di ascolto psicologico per le persone che, colpite dal sisma, hanno poi sviluppato un disagio psicologico post-terremoto, caratterizzato prevalentemente da stato ansioso, somatizzazioni, alterazioni dell’umore, ecc.
Il mio intervento, come psicologa dell’emergenza, si pone l’obiettivo di aiutare la persona e/o il gruppo a saper affrontare situazioni traumatiche e sviluppare capacità di resilienza. Ciò è possibile attraverso:
– incontri di gruppo, come intervento informativo-formativo e psicoeducativo
– supporto psicologico e/o psicoterapeutico individuale a persone che presentano un notevole disagio psicologico reattivo all’evento traumatico.